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Nei mesi di maggio e giugno 2021, abbiamo accolto un gruppo di giovani italiani a Nantes per cinque settimane. Il primo post-COVID! Infine, il ritorno dell’ERASMUS, per loro grande piacere, ma anche nostro. Otto giovani bellunesi si sono recati a Nantes, in Francia, per svolgere stage in vari settori: cucina, servizi, accoglienza, marketing e vendite. Come per ogni gruppo, abbiamo avuto il piacere di incontrarli prima via Whatsapp, per trovare l’esperienza più adatta ai loro desideri, per presentarci e conoscerli.

Poi, cerchiamo stage che corrispondano al livello di francese, alle aspettative della scuola ma anche a quelle dei giovani in mobilità, per facilitare il loro soggiorno. L’obiettivo è che il giovane migliori le proprie competenze, sia tecniche sia linguistiche, ma anche che incontri persone, si diverta, si goda e viva la sua esperienza ERASMUS e diventi indipendente. Qui i nostri giovani sono stati inseriti al massimo due per famiglia, ognuno in un’azienda diversa, tutti vicini alla nostra sede, situata nel centro di Nantes.

Incontriamo i giovani all’aeroporto con le famiglie ospitanti. Il giorno dopo, visita della città, spiegazioni di giochi e storia, spesso con un aperitivo per festeggiare l’arrivo dei gruppi! Organizziamo anche sessioni di formazione all’arrivo, per prevenire eventuali shock culturali, ma anche per spiegare le differenze culturali tra la Francia e il Paese di origine, in questo caso l’Italia.

Ci possono essere problemi, l’importante è essere reattivi, in modo che i giovani si sentano al sicuro. A volte ci possono essere scontri culturali, o incompatibilità di caratteri: noi siamo lì per rispondere a questo, e per andare avanti con i giovani.

Nonostante lo spavento e le tredici ore di attesa al pronto soccorso, la degenza è andata molto bene, sia con la famiglia che con la formazione. Abbiamo anche avuto la possibilità di battere i piedi insieme alla musica electro dello Scopitone! Nantes è una città molto attiva dal punto di vista culturale, e ce n’è per tutti i gusti e le età.

Perché ERASMUS, prima delle lingue e dell’autonomia, è soprattutto tolleranza e conoscenza dell’altro. Poiché sono loro a esprimersi meglio sul loro soggiorno, vi suggerisco di ascoltarli attraverso queste brevi testimonianze.